Erich Fromm descrive il desiderio di amore delle persone come l'ultimo "bisogno più profondo dell'uomo", in quanto aiuta a superare il sentimento di separazione e l'impulso a trovare "l'unità".
Gabor Maté afferma che quando gli esseri umani si trovano di fronte a dover fare una scelta tra il bisogno di attaccamento e quello di autenticità tendono a scegliere l'attaccamento e sottolinea quanto possa essere pericoloso ignorare la propria autenticità per compiacere e stare con un partner all’interno di una relazione tossica.
Una caratteristica tipica della dipendenza da amore è la sensazione di volersi fondere e intrecciarsi con un partner attraverso una sensazione di "unione simbiotica".
La dipendenza da amore è una forma speciale di co-dipendenza: non tutti i co-dipendenti sono dipendenti da amore, ma tutti i “tossicodipendenti d'amore” mostrano segni di questa condizione umana. La distinzione principale è che l'attenzione di un dipendente da amore è sull'esperienza vissuta nelle fasi iniziali dell'infatuazione attraverso l'eccitante sensazione dell’innamoramento all'inizio della relazione.
L'amore è una delle emozioni più profonde e potenti si possa provare come esseri umani.
Nell’attuale frenetica società consumistica si vuole l'amore e lo si vuole velocemente, per consumarlo e buttarlo via prima che diventi troppo serio e intimo; oppure – anche se palesemente tossico - vi si rimane strenuamente attaccati al fine di sminuire la paura di non essere amati o per alimentare la brama di ricevere costante attenzione.
La cultura predominante è povera di modelli di ruolo per relazioni sane: i media propinano storie d'amore cinematografiche e soap opera popolari che contribuiscono all'idea di un amore rappresentato da una passione straziante, dominata da un’alternanza di estasi (come una luna di miele senza fine) e disperazione.
Quando si viene coinvolti per la prima volta in una relazione non ci si immagina certo che diventerà tossica: il partner può assumere le vesti di un incantatore che inizia a viziare l’altra persona con regali e magari dicendo: "Ti prenderò tutto quello che vuoi perché tu ti meriti solo il meglio".
Si potrebbe legittimamente pensare che si tratti di un atteggiamento di generosità o altruismo ma, spesso, potrebbe trattarsi di un atteggiamento progettato al fine di far sentire in debito ed ottener qualcosa in cambio (come intimità o prestazioni sessuali).
Approfittando dell’empatia del/della partner l'Incantatore - rivelando magari una personale storia “strappalacrime” - professa costantemente il proprio amore con frasi che sottendono che l’altra metà sia tutto: "Sei la mia anima gemella, tu mi capisci meglio di chiunque altro".
Inizialmente la persona si sente messa su un piedistallo; in seguito nella mente della vittima - attraverso un processo graduale di abbattimento e smantellamento del senso di Sé - verranno piantati i semi del dubbio con frasi e commenti sul suo modo di pensare, di guardare il mondo e di comportarsi ("Potresti fare un po' più di sforzo; saresti davvero attraente se cambiassi il tuo aspetto; sei così stupido/a; non sai fare niente di giusto") che possono minare il senso di autostima e di identità della persona.
Un partner possessivo potrebbe inviare messaggi di testo che, se a prima vista potrebbero sembrare un segno di attenzione, in realtà si rivelano richieste di altrettante attenzioni che, se non condivise, potrebbero seminare il seme del dubbio (“Dove sei o con chi sei, chiamami ovunque tu vada”).
Il fenomeno dello “Stalking digitale” racconta l’atteggiamento del “carnefice” che può addirittura arrivare ad abilitare un localizzatore GPS sul telefono della vittima o avere accesso ad App che mostrano la sua posizione in un dato momento. La giustificazione resa riguarderebbe "problemi di fiducia" con la famiglia o partner precedenti che li hanno resi così” quando, in realtà, si sta gradualmente impedendo al partner la libertà di movimento da sol o con amici e familiari (“Perché dovresti dubitare di me e delle mie attenzioni, i tuoi amici non ti capiscono come me").
Occorre prestare attenzione ai segnali di avvertimento di una relazione tossica che potrebbe essere fonte di confusione e che andrebbe riconsiderata dalla persona che si ritrova a guardare entrambe le direzioni: comprende che qualcosa deve cambiare, che non si può più vivere così ma al contempo, a seguito di uno scioglimento legale ed emotivo della relazione, teme il potenziale sconvolgimento e la distruzione della propria vita con la prospettiva della solitudine e del potenziale esaurimento per dover ricominciare tutto da capo (come trovarsi in una trappola senza via d'uscita).
È necessario riconnettersi alla propria vera natura, riparare la connessione con il Sé e con le proprie emozioni, al fine di ristabilire un senso di individualità, significato e scopo nella vita.
Attraverso un percorso di aiuto professionale che aiuti a sbloccare pensieri, sentimenti e convinzioni che tengono bloccata la persona all’interno di una relazione disfunzionale si viene a creare una preziosa possibilità per rompere la trappola nella dipendenza amorosa: il terapeuta diventa compagno con il quale condividere un viaggio di difficoltà e dilemmi ma anche di riscoperta di parti del Sé senza timore di giudizio, con libertà di movimento e pensiero verso una vita autentica, ricca e significativa.
Per saperne di più o per prendere un appuntamento è possibile utilizzare l’apposito modulo oppure contattarmi via e-mail o telefono.
Dr.ssa Daria Carli Giori
Psicologa, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR a Sesto Calende (VA)